Spacciatori di libri: una favola moderna

di Natalia Zambrano

Che la cultura possa essere una possibile cura per la risoluzione di problematiche sociali, ce lo insegna Rosario Esposito La Rossa, che nel suo “Spacciatori di Libri”, ci racconta la sua esperienza di editore e libraio a Scampia.

La sua straordinaria avventura nasce dalla storica casa editrice napoletana Marotta&Cafiero, regalatagli dai proprietari nel 2010, grazie alla quale, negli anni, è riuscito a far nascere la “Scugnizzeria”, un presidio culturale che da Scampia si estende oggi in tutta l’area Nord di Napoli.

Una favola moderna, in cui l’attività culturale e quella civile si fondono per dar vita ad una realtà opposta rispetto al futuro a cui questo luogo e questa comunità erano destinati: “Quando avevo quindici anni nel mio quartiere ammazzavano centoquarantaquattro persone in un anno. Un morto ogni due giorni (…). Quando avevo quindici anni facevo lo slalom tra i tossici e le siringhe sporche di sangue per andare a scuola.”.

La storia di Rosario e della nascita della “Scugnizzeria”, affondano le proprie radici nel tragico omicidio di suo cugino Antonio Landieri, l’ennesima vittima innocente della camorra a Scampia. L’evento traumatico scuoterà e avvicinerà sempre di più Rosario alla scrittura, fin quando non sarà notato dalla famosa casa editrice napoletana Marrotta&Cafiero e indirizzato ad un mondo fatto non più di pistole e droga, ma di libri e di cultura.

Il sogno culminerà nel 2010, quando la proprietà della casa editrice passa direttamente nelle mani di Rosario e di sua moglie Lena, i quali, contro lo scetticismo dei più, decidono di accettare la sfida e si stabiliscono nel Teatro Area Nord di Piscinola:

“Per me fu un sogno, quei venti metri quadri erano qualcosa di inspiegabile (…). Non avevamo il bagno e nemmeno l’acqua. Eppure, quando mi affacciavo all’unica finestra che avevamo, protetta da doppie grate in ferro saldate da mio padre per evitare che rubassero l’unico computer che avevamo, ero felice. Avevamo un posto dove mettere radici.”

Da quel momento le vite di Rosario e Lena sono state spese a servizio della comunità di Scampia. La loro storia si è intrecciata a quella di tanti altri, giovani e non solo, che hanno deciso di agire al fine di cambiare la realtà che li circondava. 

Questo racconto ci dà la misura di un luogo e di una comunità che intendono riscattarsi, composto da figure che negli anni stanno lottando per cambiare la condizione dalla quale in molti in passato sono stati travolti e si sono sentiti sopraffatti. Fino a qualche anno fa, nascere in un quartiere tristemente noto come Scampia, significava trovarsi faccia a faccia con una cruda realtà, che non offriva quasi nessuna possibilità di riscatto sociale. Oggi, invece, grazie ad attività come quella di Rosario e all’azione congiunta delle forze dell’ordine, quella che prima sembrava una strada senza ritorno verso un futuro di criminalità, è diventato un luogo dove la rassegnazione ha lasciato spazio alla speranza. 

Su questa speranza si fondano i racconti di Rosario che possono costituire per il lettore un prezioso monito a non arrendersi mai, a realizzare l’impensabile, muniti di tanto coraggio e amore per il prossimo. Tutto si traduce in una frase posta sulla copertina posteriore del libro: “Song ‘e libbr ca fann l’omm onest”. Sembra che gli Scugnizzi di Scampia oggi questo lo abbiano imparato, e noi invece?

Bibliografia:

Esposito La Rossa R., Spacciatori di libri, Marrotta&Cafiero, Napoli, 2023

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